"Benvenuti al Sud" 15 Anni Dopo: Com e Cambiata Castellabate?
Da borgo sconosciuto a capitale del cineturismo: il piccolo paese del Cilento trasformato dal successo cinematografico
Era il primo ottobre 2010 quando nelle sale italiane arrivava "Benvenuti al Sud", la commedia di Luca Miniero che avrebbe cambiato per sempre il destino di un piccolo borgo medievale affacciato sul mar Tirreno. Quindici anni dopo, Castellabate continua a raccogliere i frutti di quel successo straordinario che portò oltre 30 milioni di euro di incassi al botteghino, ma il prezzo della fama si è rivelato più alto del previsto.
La Metamorfosi del Borgo Cilentano
Castellabate era un paese conosciuto dai suoi novemila abitanti e da pochissimi altri prima che Claudio Bisio e Alessandro Siani vi ambientassero la loro storia di pregiudizi tra Nord e Sud. Dopo il successo di pubblico del film, il comune è divenuto meta di gruppi di turisti che chiedono di visitare i luoghi visti nella pellicola, dando vita a una forma di turismo alternativo: il cineturismo.
La trasformazione è stata immediata e travolgente. Frotte di turisti per anni, e ancora oggi, si recano nella città che ha assunto la denominazione popolare di Comune di Benvenuti al Sud alla ricerca dei luoghi visti nelle riprese. La famosa Piazza X Ottobre 1123, dove sorgeva il fittizio ufficio postale del film, è diventata un vero e proprio santuario cinematografico.
L'Impatto Economico: Luci e Ombre
Il turismo rappresenta la principale risorsa economica del territorio: Castellabate, infatti, è riconosciuto dalla Regione Campania quale comune a prevalente economia turistica. Il boom del cineturismo ha portato benefici economici evidenti, con la nascita di nuove attività ricettive, ristoranti e negozi di souvenir.
Tuttavia, non tutto è stato rose e fiori. Castellabate non è più la spiaggia economica e familiare di trent'anni fa. Il boom c'è e non è indolore per quel turismo che ancora cerca un bel mare a prezzi abbordabili. I prezzi delle strutture alberghiere sono lievitati considerevolmente, con lo storico Palazzo Belmonte e il moderno Grand Hotel Santa Maria che applicano tariffe quasi mai inferiori ai 200 euro a notte per una camera doppia.
Le Contraddizioni del Successo
Il successo cinematografico ha generato anche tensioni inaspettate. Secondo quanto riportato, per i cittadini del posto "Castellabate è diventata meta di pellegrinaggi di migliaia di beceri individui provenienti soprattutto dall'area napoletana. Arrivano perfino in pullman con viaggi organizzati al solo scopo di farsi fotografare nel posto in cui è stata girata una certa scena".
La situazione si è fatta così tesa che il regista Luca Miniero ha dichiarato: "Non credo di tornare presto a Castellabate", definendosi "molto incazzato" per le critiche ricevute. Miniero ha ribattuto che "è assurdo attribuire ad una pellicola la colpa di aver portato un turismo di massa e non di qualità".
Il Terzo Capitolo in Arrivo
Nonostante le polemiche, la saga cinematografica è destinata a continuare. Alessandro Siani ha confermato che si farà "Bentornati al Sud - 15 anni dopo", il terzo capitolo della saga, annunciando che "È arrivato il soggetto del film".
L'annuncio ha già riacceso l'entusiasmo tra i castellabatesi. Enrico Nicoletta, ex responsabile dell'Ufficio Turistico comunale e set manager di entrambi i film precedenti, ha dichiarato: "Noi siamo pronti ad aprire nuovamente le porte di Castellabate".
Tra Tradizione e Modernità
Oggi Castellabate si trova di fronte a una sfida complessa: mantenere la propria autenticità pur sfruttando le opportunità offerte dalla fama cinematografica. Il borgo medievale, con le sue mete principali come piazza 10 ottobre 1123, il Belvedere di San Costabile e il porto delle Gatte, continua ad attirare visitatori.
Nelle location in cui sono state girate le principali scene del film sono stati affissi vari banner con foto e frasi che le individuano e aiutano a orientare i visitatori, trasformando il paese in un museo a cielo aperto del cinema italiano.
L'Eredità di "Benvenuti al Sud"
Quindici anni dopo, "Benvenuti al Sud" continua a essere un film amatissimo dal pubblico italiano, come dimostrano i recenti ascolti televisivi che hanno registrato oltre 1.242.000 spettatori con uno share del 5.31% nonostante la concorrenza del Festival di Sanremo.
Il successo del film ha spinto, negli anni, molti comuni del Cilento a seguire l'esempio di Castellabate, utilizzando il cinema come strumento di promozione territoriale, dimostrando come una pellicola possa diventare un potente motore di sviluppo turistico.
Il Bilancio dei 15 Anni
Guardando indietro, il bilancio di questi quindici anni appare complesso. Da un lato, Castellabate ha guadagnato notorietà internazionale e benefici economici significativi. Dall'altro, ha dovuto fare i conti con i problemi tipici del turismo di massa: sovraffollamento, aumento dei prezzi e tensioni sociali.
Il territorio presenta oggi "altra forma di turismo che caratterizza la zona", quello "di tipo nuziale", con "diverse centinaia le coppie di innamorati che hanno scelto Castellabate come luogo dove celebrare le proprie nozze", divenendo una meta anche per matrimoni internazionali.
La sfida per il futuro sarà quella di trovare un equilibrio sostenibile, che permetta di valorizzare il patrimonio cinematografico e culturale del borgo senza snaturarne l'identità. Come recita la famosa frase del film, a Castellabate "qui non si muore", ma la vera sfida sarà quella di continuare a vivere autenticamente nell'era del turismo globale.