Parco del Cilento: Record Storico per le Tartarughe Caretta Caretta - 103 Nidi Censiti in Una Sola Stagione

📅 13/08/2025 👤 Redazione CilentoDoc 📁 Notizie

Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni si conferma il più importante santuario italiano per le tartarughe marine Caretta caretta, raggiungendo nel 2025 il record storico di 103 nidi censiti lungo le sue coste, con un incremento del 30% rispetto alla stagione precedente.

I dati diffusi da Legambiente nell'ambito della campagna Goletta Verde testimoniano come il territorio cilentano sia diventato la destinazione privilegiata di questa specie protetta nel Mediterraneo. Otto comuni del Parco ospitano le nidificazioni: da Acciaroli a Montecorice, da Centola ad Ascea, da Castellabate a Capaccio, fino a Camerota e Casal Velino. Il primo nido della stagione 2025 è stato individuato il 31 maggio ad Ascea Marina, aprendo ufficialmente una stagione che si preannunciava già eccezionale.

Il Santuario Naturale delle Due Aree Marine Protette

Il successo del Cilento come habitat ideale per le Caretta caretta si deve principalmente alla presenza delle due Aree Marine Protette del Parco: "Santa Maria di Castellabate" e "Costa degli Infreschi e della Masseta". Istituite nel 2009, queste zone tutelate si estendono per oltre 7.000 ettari di mare e garantiscono la massima protezione della biodiversità marina. Le acque cristalline, le spiagge incontaminate e l'assenza di gravi forme di inquinamento creano le condizioni perfette per la nidificazione, trasformando il litorale cilentano in una vera e propria "nursery" naturale per le tartarughe marine.

La Rete di Monitoraggio e Protezione

Il successo nella conservazione delle tartarughe marine è frutto di un lavoro coordinato che coinvolge istituzioni scientifiche, associazioni ambientaliste e volontari. La Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, unico ente in Campania autorizzato agli interventi sui nidi, coordina le attività di monitoraggio attraverso il progetto europeo "Life Turtlenest". Centinaia di volontari perlustrano quotidianamente le spiagge dall'alba, nel periodo che va da maggio ad agosto, per individuare tracce di nidificazione. Una volta localizzato un nido, l'area viene immediatamente recintata e sorvegliata 24 ore su 24 fino alla schiusa, che avviene dopo circa 60 giorni di incubazione.

I Protagonisti della Conservazione

Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, sottolinea come "il numero dei nidi stimati quest'estate sulle nostre spiagge sono un segnale importante che fa ben sperare per il futuro". La dottoressa Sandra Hochscheid della Stazione Zoologica Anton Dohrn evidenzia l'importanza della collaborazione: "La sopravvivenza di queste specie dipende anche dal comportamento umano". Il presidente del Parco Nazionale del Cilento, Giuseppe Coccorullo, ha espresso particolare soddisfazione per i risultati raggiunti, riconoscendo il valore del lavoro sinergico tra istituzioni e volontari. L'innovazione nel monitoraggio include anche l'utilizzo dei "Tarta Dog", unità cinofile specializzate nel rilevamento dei nidi, rappresentando un approccio pionieristico nel panorama europeo.

Il Fenomeno dei Cambiamenti Climatici

L'incremento delle nidificazioni nel Cilento si inserisce in un fenomeno più ampio che interessa tutto il Mediterraneo occidentale. Gli studi scientifici evidenziano come il riscaldamento climatico stia spingendo le tartarughe a modificare le loro rotte migratorie, privilegiando sempre più le coste italiane, francesi e spagnole rispetto ai tradizionali siti di nidificazione del Mediterraneo orientale. Il mare nostrum si riscalda più rapidamente della media globale, con un incremento del 20% e temperature superficiali estive che raggiungono i 30°C. Questo cambiamento, pur rappresentando una conseguenza dei mutamenti climatici, offre nuove opportunità di conservazione per la specie nelle acque italiane.

Le Iniziative di Sensibilizzazione

Il Parco del Cilento è diventato protagonista di innovative campagne di educazione ambientale. Ad Ascea è stata lanciata la campagna "Noi lo facciamo al buio" per sensibilizzare sulla riduzione dell'inquinamento luminoso, uno dei principali nemici delle tartarughe neonate che, confuse dalle luci artificiali, rischiano di dirigersi verso l'entroterra invece che verso il mare. Legambiente ha promosso i protocolli "Amici delle tartarughe", accordi stipulati con 25 comuni campani, aree protette e stabilimenti balneari per rendere le spiagge accoglienti sia per le tartarughe che per i bagnanti. Vengono organizzate escursioni notturne guidate, visite ai nidi e laboratori didattici per bambini, trasformando la conservazione in un'esperienza educativa e turistica sostenibile.

Prospettive Future e Sviluppi Attesi

I prossimi mesi saranno cruciali per completare il ciclo riproduttivo della stagione 2025. Le prime schiuse sono già iniziate: ad Acciaroli sono nate 50 tartarughine che hanno raggiunto il mare, mentre altri nidi rimangono sotto osservazione fino a settembre. Il successo del modello cilentano di conservazione sta influenzando altre regioni italiane, con la Toscana che ha registrato 27 nidi e la Liguria che ha sorpreso con 11 nidificazioni. L'obiettivo per il futuro è consolidare il Cilento come laboratorio di eccellenza per la tutela delle tartarughe marine, integrando ricerca scientifica, educazione ambientale e turismo sostenibile in un modello replicabile su scala mediterranea.

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