1. Variante Calata dei Vaccari – Gravettoni – Gravocciole
Una diagonale “hard” che attacca subito con pendenze a doppia cifra su ghiaioni instabili e passaggi esposti: casco saldamente allacciato e passo sicuro. Dopo la suggestiva Calata dei Vaccari, il crinale dei Gravettoni si apre in un balcone naturale da cui lo sguardo spazia sul Vallo di Diano e sul profilo piramidale del Monte Gelbison. Ideale per chi cerca adrenalina pura, silenzio assoluto e panorami da cartolina in quota.
2. Anello dell’Affondatore di Vallivona
Dal ponte sul torrente Bussento si sale tra forre ombrose e felci giganti fino al maestoso inghiottitoio carsico, una voragine profonda 250 m che inghiotte l’acqua in un boato ipnotico. Il sentiero prosegue tra doline e faggete luminose, prima di chiudere l’anello su una cresta panoramica che regala scorci sul Mar Tirreno. Un itinerario completo: geologia estrema, boschi fiabeschi e viste mozzafiato in un’unica giornata.
3. Piaggine – Nevera – Chiaia Amara
Dalla Croce di Vallivona la traccia entra in una faggeta secolare, poi devia verso la Nevera, antico inghiottitoio che conserva neve fino a primavera inoltrata. Qui inizia la scalata sulla candida pietraia della Chiaia Amara: un corridoio alpino che conduce all’altopiano sommitale con un panorama a 360° che abbraccia mare e montagne. Atmosfera dolomitica a soli 40 km dalla costa cilentana.
4. Alta Via del Cervati (tratto finale)
Ultimi 26 km di una traversata iconica che attraversa abeti bianchi secolari, cascate nascoste e prati d’alta quota punteggiati di orchidee selvatiche. La cresta finale accompagna alla vetta (1 899 m) e al Santuario della Madonna della Neve, balcone privilegiato su Cilento, Golfo di Policastro e Appennino lucano. Possibile discesa tecnica al Rifugio Cervati per chiudere in comfort l’avventura.