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Castellabate, stop alla balneazione nella famosa spiaggia del Pozzillo: ecco cosa sta succedendo

Foto di Cosmin Anton Mihoc Cosmin Anton Mihoc Ultima modifica: 19 luglio 2025 Lettura di 12 min

 

Le autorità hanno chiuso al bagno uno dei tratti più amati del Cilento. La decisione arriva dopo controlli dell'ARPAC che hanno rilevato valori fuori norma.

È arrivato come un fulmine a ciel sereno per migliaia di turisti che affollano le spiagge del Cilento in piena estate. Il 18 luglio 2025, il sindaco di Castellabate Marco Rizzo ha firmato l'ordinanza che vieta temporaneamente la balneazione nella celebre Spiaggia del Pozzillo, uno dei tratti costieri più estesi e frequentati della località salernitana.

La notizia si è diffusa rapidamente sui social media, con centinaia di turisti che hanno condiviso foto e video delle cartellonistica di divieto apparsa improvvisamente lungo la costa. "Non ci posso credere, siamo arrivati ieri sera da Milano per una settimana di vacanza proprio qui", racconta una turista lombarda intervistata sulla spiaggia. Scene simili si sono ripetute per tutto il fine settimana, con famiglie costrette a riorganizzare all'ultimo momento i piani per le ferie estive.

La causa: batteri oltre i limiti di legge

I controlli effettuati dall'ARPAC (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania) il 16 luglio hanno fatto scattare l'allarme. Le analisi hanno rilevato la presenza di enterococchi intestinali in quantità superiori ai parametri consentiti dalla normativa europea. Questi batteri sono indicatori di contaminazione fecale e rappresentano un potenziale rischio per la salute di chi fa il bagno.

Ma cosa sono esattamente gli enterococchi intestinali? Si tratta di microrganismi naturalmente presenti nell'intestino umano e animale che, quando raggiungono il mare in concentrazioni elevate, segnalano la presenza di scarichi fognari non adeguatamente depurati. La loro rilevazione nelle acque marine è considerata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità un indicatore affidabile di contaminazione fecale.

La normativa europea è chiara e non ammette deroghe: quando i valori superano le 200 unità per 100 millilitri d'acqua (UFC/100ml), scatta automaticamente il divieto di balneazione. Parallelamente, anche l'Escherichia coli deve rimanere sotto le 500 UFC/100ml. Una misura precauzionale che tutela bagnanti e turisti, ma che ha colto di sorpresa chi aveva programmato le vacanze in una delle zone più belle della Campania.

L'ordinanza sindacale n. 0019597 del 18 luglio 2025 è stata emessa in via cautelativa, basandosi sulla comunicazione ufficiale dell'ARPAC Salerno dello stesso giorno. Il documento specifica che il divieto rimarrà in vigore "fino a nuova comunicazione dell'Agenzia", creando inevitabile incertezza tra operatori turistici e vacanzieri.

Un chilometro di costa off-limits nel cuore del turismo cilentano

La Spiaggia del Pozzillo si estende per oltre un chilometro tra Santa Maria e San Marco di Castellabate, caratterizzata da sabbia fine e dorata e da un mare che negli anni ha conquistato la Bandiera Blu. Il divieto riguarda specificamente il tratto che va dalla Cappella della Madonna del Carmine verso San Marco, lasciando senza una delle spiagge principali migliaia di vacanzieri.

La spiaggia del Pozzillo non è una località qualunque nel panorama balneare italiano. Situata nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e dell'Area Marina Protetta di Santa Maria di Castellabate, questa lingua di sabbia rappresenta uno dei simboli del turismo salernitano. Le sue acque cristalline e i fondali digradanti dolcemente l'hanno resa negli anni meta prediletta di famiglie con bambini e appassionati di snorkeling.

"Non ci aspettavamo questa situazione proprio nel weekend di maggior afflusso turistico", racconta un gestore di stabilimento balneare che preferisce rimanere anonimo. "Molti clienti sono rimasti spiazzati e alcuni hanno dovuto cercare alternative a Palinuro o Marina di Camerota. Per noi significa una perdita economica significativa nel momento più importante della stagione".

Gli stabilimenti balneari della zona registrano infatti in questo periodo dell'anno il 60% degli incassi annuali. Il divieto arriva proprio nella settimana che precede il Ferragosto, quando le prenotazioni toccano i livelli massimi e molte strutture ricettive sono al completo. Alcuni gestori stimano perdite che potrebbero raggiungere i 50.000 euro per ogni giorno di chiusura.

La reazione dei turisti è stata immediata e spesso polemica. Sui social network si moltiplicano i commenti di vacanzieri delusi: "40 anni che vengo qui e non era mai successo", scrive Maria, pensionata di Napoli. "Abbiamo pagato ombrellone e lettini per una settimana e ora non sappiamo dove andare". Altri turisti lamentano la mancanza di comunicazione preventiva: "Avremmo apprezzato un avviso almeno il giorno prima per organizzarci diversamente".

Le cause profonde: un problema sistemico oltre l'emergenza

L'alterazione dei parametri microbiologici rilevata dall'ARPAC non è un evento isolato ma il sintomo di problematiche strutturali che interessano periodicamente l'intera area. Gli esperti ambientali identificano diverse cause concatenate che hanno portato alla contaminazione batterica.

Le condizioni meteo-marine di questi giorni hanno giocato un ruolo determinante. Le temperature eccezionalmente elevate, con punte di 38°C registrate nell'entroterra salernitano, combinate con la scarsa circolazione delle acque marine dovuta all'alta pressione africana, hanno creato le condizioni ideali per la proliferazione batterica. Il regime anticiclonico riduce il ricambio idrico naturale, trasformando alcune aree costiere in "vasche" dove i contaminanti tendono a concentrarsi.

Ma il problema principale rimane legato alle inefficienze del sistema depurativo locale. Castellabate, come molti comuni costieri del Meridione, affronta da anni le conseguenze di un sistema fognario-depurativo inadeguato al carico turistico estivo. La popolazione residente di circa 8.000 abitanti si moltiplica per dieci durante la stagione balneare, mettendo sotto stress impianti dimensionati per un bacino d'utenza molto più ridotto.

Particolarmente critica è la situazione degli scarichi mal depurati o non disinfettati adeguatamente. Recenti inchieste giornalistiche hanno evidenziato come in località Alano persista un mattatoio con "diverse criticità strutturali nella gestione delle acque di scarico", chiuso dalle autorità per problemi di inquinamento marino. Questi episodi dimostrano come il controllo degli scarichi industriali e zootecnici rappresenti ancora una sfida aperta per l'amministrazione locale.

Le alternative per non rinunciare al mare cilentano

Chi aveva scelto Castellabate per le vacanze non deve però rinunciare al mare cristallino del Cilento. Numerose spiagge nelle immediate vicinanze restano completamente balneabili e offrono standard qualitativi altrettanto elevati.

La Spiaggia del Lago, premiata da Legambiente nel 2024, si estende per 1,5 chilometri con sabbia dorata e mare di qualità eccellente. Situata a soli 2 chilometri dal Pozzillo, rappresenta l'alternativa più immediata per chi alloggia nella zona. I suoi fondali bassi e sabbiosi la rendono ideale per le famiglie, mentre la presenza di stabilimenti attrezzati garantisce tutti i servizi necessari.

Punta Licosa offre un'esperienza completamente diversa: calette rocciose immerse nell'Area Marina Protetta, raggiungibili attraverso suggestivi sentieri naturalistici. Qui il mare assume tonalità turchesi mozzafiato, e la presenza di posidonia oceanica garantisce ecosistemi marini di eccezionale biodiversità. L'accesso è gratuito ma richiede una camminata di circa 20 minuti dal parcheggio.

Per chi cerca l'avventura, Baia Arena al confine con Montecorice rappresenta una scoperta. Questa piccola insenatura selvaggia, raggiungibile solo via mare o attraverso sentieri non segnalati, mantiene un fascino incontaminato che ricorda le Cinque Terre liguri.

La Spiaggia della Grotta di San Marco è invece perfetta per gli appassionati di snorkeling. Le sue acque cristalline ospitano ricchi fondali rocciosi popolati da saraghi, occhiate e, con un po' di fortuna, anche qualche cernia. La presenza di grotte marine semi-sommerse aggiunge un tocco di mistero alle esplorazioni subacquee.

Chi è disposto a spostarsi un po' di più trova nel Cilento alcune delle spiagge più belle d'Italia. Palinuro con la sua Baia del Buon Dormire e la leggendaria Grotta Azzurra, Marina di Camerota con la Baia degli Infreschi e Cala Bianca (raggiungibili solo via mare), e la Baia di Trentova ad Agropoli rappresentano alternative di livello internazionale.

Un problema isolato in un mare d'eccellenza

L'episodio di Pozzillo rappresenta un'eccezione in un quadro regionale decisamente positivo. Secondo i dati ARPAC 2025, il 98% della costa campana risulta perfettamente balneabile, con il Cilento che mantiene classificazioni di qualità superiore da Capaccio Paestum fino a Sapri.

L'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale effettua ogni anno oltre 2000 controlli attraverso 328 punti di monitoraggio distribuiti lungo l'intero litorale campano. I risultati, pubblicati in tempo reale attraverso l'app "ARPAC Balneazione" e il portale web dedicato, confermano che solo 3 spiagge in tutta la regione sono attualmente interdette alla balneazione.

"Si tratta di un fenomeno temporaneo e localizzato", spiegano i tecnici dell'agenzia ambientale. "Le alte temperature estive combinate con la scarsa circolazione delle acque possono favorire occasionalmente la proliferazione batterica, soprattutto in presenza di inefficienze nel sistema depurativo locale".

Il Cilento in particolare vanta un ecosistema marino di eccezionale qualità. L'area è inserita nella Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera UNESCO dal 1997 e ospita l'Area Marina Protetta di Santa Maria di Castellabate, istituita nel 2009 per proteggere oltre 10.000 ettari di mare cristallino. La presenza di praterie di posidonia oceanica, considerate i "polmoni del Mediterraneo", garantisce elevati standard di depurazione naturale delle acque.

Quando tornerà balneabile? Le procedure di revoca

Il divieto resterà in vigore fino a nuova comunicazione dell'ARPAC, che dovrà certificare il rientro dei parametri entro i limiti attraverso nuovi prelievi e analisi. La procedura è rigidamente codificata dal Decreto Legislativo 116/08 che recepisce la Direttiva Europea sulla qualità delle acque di balneazione.

Tipicamente, i tecnici ARPAC effettuano un secondo prelievo entro 24-48 ore dalla comunicazione del primo superamento. Se i valori rientrano nei parametri, la revoca del divieto può avvenire già dopo 72 ore. In caso contrario, si procede con prelievi aggiuntivi ogni 2-3 giorni fino alla normalizzazione della situazione.

L'amministrazione comunale ha già attivato verifiche straordinarie per individuare l'origine dell'anomalia attraverso il Settore Ambiente. I tecnici stanno controllando tutti gli scarichi che confluiscono nel tratto di mare interessato, dalle fognature private agli eventuali sversamenti accidentali. "Stiamo lavorando con tutti gli enti competenti per risolvere rapidamente la situazione", assicura l'assessore all'Ambiente del Comune di Castellabate.

In parallelo, la Capitaneria di Porto di Agropoli ha intensificato i controlli via mare per verificare eventuali scarichi abusivi da imbarcazioni o attività marine. Le sanzioni per chi dovesse risultare responsabile di sversamenti illegali possono raggiungere i 50.000 euro, oltre alle spese per il ripristino ambientale.

L'impatto economico: una stagione a rischio

Il divieto arriva nel momento di maggior afflusso turistico dell'anno, quando le strutture ricettive del Cilento registrano il tutto esaurito e i prezzi toccano i livelli massimi. Gli operatori del settore segnalano già le prime cancellazioni e una riduzione della presenza turistica, con alcuni vacanzieri che hanno anticipato la partenza o rinviato l'arrivo.

"È un danno d'immagine per una località che vive principalmente di turismo balneare", ammette Francesco Carraturo, presidente dell'Associazione Albergatori del Cilento. "Speriamo che la situazione si risolva rapidamente perché agosto è il mese decisivo per la stagione. Un divieto prolungato potrebbe costare al territorio milioni di euro di mancati incassi".

Le stime preliminari parlano di perdite che potrebbero superare i 2 milioni di euro se il divieto dovesse protrarsi per l'intera settimana. Il calcolo include non solo il mancato fatturato degli stabilimenti balneari, ma anche l'indotto di ristoranti, bar, negozi e servizi turistici che gravitano attorno alla Spiaggia del Pozzillo.

Particolarmente colpiti sono i tour operator che avevano programmato pacchetti specifici per Castellabate. Diverse agenzie del Nord Italia segnalano richieste di rimborso o spostamento delle prenotazioni verso destinazioni alternative come la Costiera Amalfitana o la Puglia. "È un danno reputazionale che va oltre l'aspetto economico immediato", osserva il direttore di un'agenzia milanese specializzata nel turismo del Sud Italia.

La lezione per il futuro: investimenti e prevenzione

L'episodio sottolinea l'importanza di sistemi di monitoraggio continuo e investimenti nelle infrastrutture ambientali. La Regione Campania ha stanziato oltre 300 milioni di euro per il miglioramento della rete depurativa regionale nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mentre l'ARPAC ha intensificato i controlli con tecnologie sempre più sofisticate.

Tra i progetti più significativi, il nuovo impianto di depurazione di Sicignano degli Alburni da 3,3 milioni di euro, che servirà un bacino di utenza di oltre 15.000 abitanti equivalenti. L'opera, finanziata con fondi europei, dovrebbe essere completata entro il 2026 e rappresenta un modello di eccellenza per la gestione sostenibile del ciclo idrico.

Il Comune di Castellabate ha inoltre aderito al progetto "Cilento Autentico DMO", un'iniziativa che coinvolge 7 comuni costieri per lo sviluppo del turismo sostenibile. L'obiettivo è coniugare la vocazione turistica del territorio con la tutela dell'ambiente marino, attraverso protocolli di gestione che prevedono monitoraggi più frequenti durante i picchi di affluenza.

"Episodi come questo, seppur spiacevoli, dimostrano l'efficacia del sistema di controllo", osservano i rappresentanti di Legambiente Campania. "È meglio un divieto precauzionale di pochi giorni che rischi per la salute dei bagnanti. Il futuro del turismo costiero passa necessariamente attraverso la sostenibilità ambientale".

Una speranza chiamata Cilento

La speranza è che Pozzillo torni presto a splendere con le sue acque cristalline, confermando il Cilento come una delle destinazioni balneari più ambite del Mediterraneo. La costa cilentana ha dimostrato negli anni una straordinaria capacità di resilienza, superando sempre le sfide ambientali e mantenendo standard qualitativi elevati.

Nel frattempo, il mare del "Paese che non c'è" - come venne definito Castellabate nel celebre film di Checco Zalone - continua ad offrire decine di alternative per chi non vuole rinunciare a una vacanza da sogno. Dalle scogliere di Punta Licosa alle calette nascoste di Marina di Camerota, dalle grotte marine di Palinuro ai borghi medievali affacciati sul mare, il Cilento resta un patrimonio di bellezza e biodiversità unico al mondo.

L'episodio del Pozzillo rappresenta un campanello d'allarme ma anche un'opportunità per ripensare il modello di sviluppo turistico. Solo attraverso investimenti mirati nelle infrastrutture ambientali e una gestione sostenibile dei flussi turistici, il Cilento potrà continuare a essere un paradiso per le generazioni future.

Questo articolo verrà aggiornato non appena l'ARPAC comunicherà i risultati dei nuovi controlli e l'eventuale revoca del divieto di balneazione.

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